Ho tanta voglia di crescere

Otto consigli per far vivere tuo figlio in libertà e sicurezza.

 

di Anna Merolle

 
I bambini vanno sostenuti e salvaguardati nella loro spinta esplorativa. Qualsiasi forma d’inibizione lungo la linea della loro crescita esplorativa può provocare insicurezza e paura del distacco. Per garantire loro serenità è essenziale che abbiano nello zaino una serie di precauzioni e di regole per la loro tutela. Il possesso di tale bagaglio rende i bambini più autosufficienti in situazioni di pericolo.

 

Andiamo ora a vedere nel dettaglio cosa sperimentare con i piccoli esploratori.

 

Insegnare a decifrare la differenza tra situazioni di disagio e di piacere. Il gioco è un utile veicolo di apprendimento. Come spunto ne propongo uno da me ideato, Il vigile e la paletta. Andiamo ora alla costruzione del gioco. Le palette a disposizione del vigile sono tre e di colore verde, rosso e giallo. Si comincia con il proporre al bambino, nel ruolo di vigile, delle situazioni di vita quotidiana che possono generare entrambe le sensazioni sopra descritte. Il disagio ha il colore rosso e simboleggia il non ok, il piacere è verde ed è ok e il giallo rappresenta la confusione. Quest’ultimo diverrà un punto di confronto e di chiarezza con il genitore essendo al limite tra il verde e il rosso. La frase di partenza è ” cosa provi se…“, a cui seguirà l’alzata di paletta del colore corrispondente alla sensazione. L’intento è di accrescere nei bambini una buona capacità critica per affrontare l’ambiente esterno.
Insegnare ai propri figli a gridare se dovessero essere afferrati o avvicinati con insistenza da uno sconosciuto. Di fronte a situazioni ambigue o di pericolo la reazione che ci accompagna è il blocco immediato. Si resta paralizzati e senza voce. Farli esercitare a gridare è una strategia importante per proteggerli dal pericolo. Inoltre sarà un gioco gradito dal vostro bambino, che potrà urlare a squarciagola senza essere punito.
Insegnare loro che nessun adulto, ancor più uno sconosciuto, ha bisogno dell’aiuto di un bambino. Facciamo apprendere ai bambini che l’adulto non ha bisogno di loro per ricercare il proprio cane nel parco o per fare delle foto con il cellulare. Insegnarli a dire di no anche di fronte a lusinghe. Sappiamo che ai bambini piace sentirsi speciali e importanti.

 

Insegnare che possono dire no senza la paura di essere giudicati cattivi o irrispettosi verso l’altro. I bambini necessitano di spiegazioni e diviene importante aiutarli a comprendere che le regole possono subire modifiche perché sono strettamente legate alle situazioni e alle persone. Gli esempi sono un buon strumento di apprendimento .

SÌ E NO

Io so le parole più corte del mondo: una dice sì, l’altra dice no. Devi saperle bene adoperare perché da sole possono contare più di un milione di parolone.

Ma non c’è orologio per segnare l’ora di dir di sì e l’ora di dir di no. Io come faccio? Ascolto il cuore, è lui il mio suggeritore: ascolto, capisco, e senza alcun timore gli ubbidisco.

Gianni Rodari

(da “Filastrocche lunghe e corte” – Editori Riuniti)

Farsi dire sempre dove vanno. II genitore svolge un ruolo importante per insegnare loro questa regola. Può essere lui stesso il primo a dare l’esempio ogni qualvolta è distante.

 

Insegnare loro la differenza tra i segreti pericolosi e quelli innocui. Un segreto si definisce pericoloso se accompagnato dalla minaccia a non dover mai essere svelato. È innocuo quando è di dominio pubblico e rende tutti felici una volta scoperto. Ne è un esempio il segreto della torta di compleanno alla mamma.

 

Insegnare ai bambini la conoscenza del proprio corpo.  Oggi ci sono tanti giochi in commercio sul corpo umano. È importante insegnare loro che il corpo è una proprietà privata e alcune parti di esso non possono essere toccate da nessuno: solo dal medico, e in presenza del genitore. Più cresce la conoscenza e maggiore diviene la sua tutela.

 

Consentire ai bambini di confidarsi. Questo può avvenire se viene sviluppato da parte del genitore un atteggiamento di accoglienza e non di ansia. Quest’ultima assieme alla paura sono emozioni che vanno a sommarsi in una relazione e rendono inefficace l’intervento di aiuto. Ricordiamoci che il bambino è il primo a proteggere i suoi cari e non a ferirli.  Se vogliamo che si confidi al meglio è importante compiere la reverie materna, ossia fungere da catalizzatore delle emozioni del proprio bambino per rimandargli sicurezza e serenità.

 

Il viaggio della vita può cominciare!

 

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